Il neonato avrebbe un’intelligenza da vero scienziato. Eppure, soltanto qualche decennio fa, si credeva che il neonato non vedesse né sentisse! Oggi questa credenza è stata completamente ribaltata grazie a nuovi studi.
Come ha scoperto la dottoressa Francesca Simion, ricercatrice e psicologa presso il Cognitive Infant Lab dell’Università di Padova, lo sviluppo cognitivo del neonato è incredibile. Lo studio ha richiesto trent’anni di ricerche utilizzando strumenti diagnostici come l’eye tracking e l’elettroencefalogramma.
È stato compreso che il neonato ha capacità sorprendenti e la sua mente appare come una mente scientifica benché digiuna di categorie e preconcetti. Tra gli stimoli perfettamente riconosciuti dai neonati, troviamo quelli di tipo sociale. Nello specifico, il neonato mostra un interesse incredibile per volti i umani, apprezzando in particolari modo lo stimolo di tipo visivo. Addirittura, a 24 ore di vita, mostra di essere più attratto dai movimenti biologici rispetto a quelli meccanici.
Partendo da tali basi, il neonato/uomo si specializza attraverso l’esperienza. Passa, infatti, da una condizione di dilettante a uno stato di esperto del mondo. Vi sono, poi, alcune capacità che si acquisiscono già a tre mesi, per esempio il riconoscimento dell’etnia a partire dal volto.
Questa osservazione dello sviluppo cognitivo del neonato, così come le nuove scoperte, possono aiutare anche a individuare segnali e fattori di rischio relativi a eventuali ritardi nello sviluppo, nonché a forme autistiche.
Fonte: bimbisaniebelli.it